Seconda fase: Comunità terapeutica di Comorbilità Psichiatrica
È questo il momento centrale dell’itinerario riabilitativo, in cui l'utente, aiutato dal confronto col gruppo, prenderà maggiore consapevolezza delle proprie problematiche. In questa fase gli vengono assegnati due operatori di riferimento, che lo aiuteranno ad esplorare la propria realtà emotiva, stimolando a prendere contatto con i sentimenti e ad esprimerli.
La durata di questo periodo è variabile, in quanto il lavoro terapeutico ed educativo viene impostato in funzione di una scala di obiettivi specifici, partendo da quelli a breve scadenza, per passare ad altri a media scadenza ed arrivare poi ad obiettivi a lungo termine, che rappresentano i più difficili e gravosi da raggiungere. Tali obiettivi vengono prefissati e concordati anche attraverso la collaborazione con i Servizi di riferimento.
Il lavoro manuale nei vari settori che lo vedono impegnato in alcune ore del giorno è funzionale sia alle esigenze di una struttura autogestita sia al processo di crescita personale; così, anche i ruoli assunti ed i compiti, che variano secondo i tempi di crescita e le possibilità di ciascuno, esprimono il graduale cammino di responsabilizzazione verso sé e gli altri.
Il modo di relazionarsi nel gruppo e sul lavoro costituisce il principale momento di aiuto nella conoscenza di sé e delle risorse personali. Il controllo sociale attivato nel gruppo, suggerito e valutato dall’operatore, aiuta l'utente a:
  • individuare il suo modo di stare in relazione con gli altri
  • cominciare a conoscere i propri sentimenti, limiti, problemi
  • riconoscere i modi in cui condiziona o blocca le proprie risorse o energie
L’espressione dei sentimenti avviene attraverso i gruppi di psicoterapia che hanno una cadenza settimanale, dove l'utente imparerà a percepire le proprie emozioni, non come minacce, ma come parte di sé con cui misurarsi. L’espressione della rabbia, del dolore e della paura, sentimenti legati a situazioni del momento, ma spesso connessi al passato, sono passaggi importanti per la conoscenza di sé e degli altri. Il rifiuto di esprimere tali sentimenti è un importante indicatore di difese e blocchi nella risoluzione del problema.
L'utente in questione effettua un monitoraggio costante delle sue condizioni di salute attraverso controlli clinici di routine, qualora non si evidenzino problemi specifici; in quel caso verrà accompagnato in tutte le cure necessarie. Inoltre, effettuerà un monitoraggio costante della terapia farmacologica, richiesta dal suo disagio psichico, attraverso i consulti con lo psichiatra.

Gli strumenti utilizzati durante tale fase sono:
  • Colloqui: il percorso educativo si compie anche attraverso i colloqui individuali con gli operatori di riferimento e i colloqui di psicoterapia, che perdurano per tutto il percorso terapeutico
  • Piano mensile: strumento di progettazione che compilerà mensilmente rispetto agli impegni e agli obiettivi
  • Relazioni: dovrà stilare un pacchetto di relazioni composto da: relazione personale, familiare, scolastico-lavorativa, tossicodipendenza, affettivo-sessuale. Tali relazioni vengono poi rielaborate e su di esse e sulle difficoltà che emergono, si ipotizzerà un piano di crescita
  • Gruppi: parteciperà a gruppi educativi a cadenza settimanale; gruppi settimanali di psicoterapia (si occupano di argomenti relativi alla sfera emozionale: sentimenti, affettività, sessualità, famiglia, vissuti quotidiani nelle relazioni con operatori ed utenti, e patologica sia rispetto alle sostanze che alla diagnosi psichiatrica). Verranno svolti anche gruppi di sostegno con la famiglia, d'origine ed eventualmente propria
  • Attività ludico-ricreative (palestra, attività sportive, sala musica, computer, lettura del quotidiano, visione settimanale del film e commento)
  • Uscite con gli operatori finalizzate alla verifica dei comportamenti ed atteggiamenti che vengono messi in atto in un contesto sociale
  • Attività culturali: sono momenti di conoscenza e confronto con varie realtà culturali (discussioni su temi di attualità, visita a luoghi dove si fa cultura). L’obiettivo è di ampliare gli orizzonti percettivi degli utenti, stimolare le loro capacità creative e collaborative, recuperare spazi di interesse che permettano un’espressione ed una comunicazione individuale e di gruppo diverse da quelle vissute.