Programma Residenziale Terapeutico

L'itinerario terapeutico - educativo, della durata complessiva di circa tre anni, è suddiviso in tre fasi fondamentali e successive, Accoglienza, Comunità, Reinserimento Sociale, all'interno delle quali l'utente può concretizzare il proprio processo di maturazione nella prospettiva finale di una positiva autonomia. Una costante delle prime due fasi, variamente articolate, è rappresentata dalle dinamiche organizzative della vita comunitaria:
  • Momenti di aggregazione ( riposo, attività ricreativa e culturale, pranzo, seminari, ecc.)
  • Tempo dedicato al lavoro manuale (manutenzione, cucina, orticoltura, giardinaggio, oratorio);
  • Momenti di lavoro terapeutico (gruppi, colloqui, verifiche).
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Progetto “Ulisse”

L’Ulisse contemporaneo, l’Ulisse moderno, è quello che vuole veleggiare non solo verso l’Itaca dell’affetto, ma anche oltre le Colonne d’Ercole del conosciuto.
È l’Ulisse della scienza e della ricerca; è l’Ulisse che va contro la via dello scetticismo, ma anche contro la via del fideismo.
È l’Ulisse che ricerca autenticamente, che deve passare tra la Scilla e il Cariddi dell’individualismo e della chiusura.
Questo Ulisse che si chiama umanità può scoprire l’autonomia se usa la vela della responsabilità.
Questo nuovo Ulisse deve usare una vela triangolare molto adattabile, che non vada solo a favor di vento, ma anche per vie traverse, verso una meta.
Cercare di rendere autonomi, forti, responsabili, i giovani, è un’ utopia, un bluff se noi, per primi, non riconosciamo le vere mete della nostra comunità; se noi, per primi, non riconosciamo e testimoniamo la vita. (prof. Gaetano Mollo)
 

Progetto Girasole

Il progetto individuale è rivolto a coloro i quali, pur avendo già compiuto percorsi territoriali nei vari servizi, riprendono o non interrompono l’uso di alcol.
L’idea di proporre un progetto di trattamento residenziale è nata dalla necessità di rispondere a questo tipo d’utenza non solo con semplici prestazioni di tamponamento o di emergenza, ma con la formulazione di un progetto personalizzato in un ambiente.
Obiettivi:
  • Recuperare la fiducia in se stessi e nelle proprie potenzialità, nonostante il grosso senso di fallimento.
  • Elaborare un progetto personalizzato da effettuare in gruppo
  • Diventare consapevoli delle eventuali risorse che il soggetto può sfruttare nel proprio cammino verso l’autonomia e l’auto-realizzazione
  • Sostenere il soggetto a conoscere e a sfruttare al meglio le risorse presenti nel territorio
  • Sostenere e rafforzare la rete sociale, affettiva e terapeutica del soggetto al di fuori delle strutture residenziali
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Progetto DCA

Premessa
Il fenomeno dei disordini alimentari rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria anche a causa della sua dimensione. Tale problematica rientra nel campo delle dipendenze e nel corso degli anni abbiamo potuto constatare che diversi ospiti della Fondazione Centro di solidarietà presentavano oltre alla tossico dipendenza anche un disturbo del comportamento alimentare, per tale ragione abbiamo pensato di effettuare corsi di formazione, in collaborazione dell’Associazione “ABA” e “IL PELLICANO”, che si occupano da diversi anni dei disturbi del comportamento alimentare.
L’attività della Fondazione Centro di solidarietà, svolta da più di trenta anni nei confronti del disagio e delle dipendenze, ha facilitato e ha consentito la messa in atto di un approccio integrato, indicato per questa patologia così particolarmente complessa.
Il Progetto DCA consiste in un intervento residenziale e semiresidenziale psicoeducativo e questo orientamento prevalentemente è di tipo cognitivo comportamentale.
Per l’imprescindibile centralità della persona e dei suoi bisogni individuali, vengono pensati e costruiti itinerari terapeutici personalizzati, con i quali si punta al raggiungimento di obiettivi possibili, quindi non assoluti, ma ottimali per ciascuno.
L’approccio terapeutico messo in atto dall’equipe, si fonda sulla capacità empatica e, nello stesso tempo, su un’efficace forza di contenimento, una presa in carico sincera, reale, partecipata, in modo determinato.
 
Destinatari:
Il progetto individuale è rivolto a coloro che, pur avendo già compiuto percorsi territoriali nei vari servizi, necessitano di un periodo di osservazione residenziale e semiresidenziale in ambiente protetto. 
 

Progetto Bucaneve

 
In seguito a un’accurata analisi del territorio, va sottolineato che il consumo di cocaina, alcool, pasticche e cannabici è aumentato in maniera macroscopica, ed è in linea con le più recenti statistiche a livello nazionale. Si assiste ad un allargamento esponenziale della tipologia dei consumatori: da persone molto giovani, ancora adolescenti, che usano cocaina, alcol, cannabici, anfetamine, per sperimentarne gli effetti, spinti dal bisogno di sentire delle sensazioni, dal desiderio di divertirsi e di apparire quello che non sono ma che vorrebbero essere; ad adulti, socialmente integrati, che lavorano e dispongono di un reddito.
La tipologia del consumo è sempre più legato ai cicli e agli spazi del divertimento organizzato, ai ritmi dell’attività produttiva, concentrandosi nell’ambito del tempo libero e preservando l’attività lavorativa (o scolastica), sociale e familiare.
Spesso sono persone che hanno una posizione sociale e un’attività professionale da difendere, nonché uno stile di vita apparentemente irreprensibile. A causa di tutto ciò tengono alla stima degli altri e considerano l’abuso di sostanze come una piccola colpa da gestire con discrezione, in ambienti e momenti opportuni.
Il Progetto Bucaneve è un intervento terapeutico ambulatoriale di tipo psicoeducativo, l’orientamento prevalente è cognitivo comportamentale, la gestione della relazione a tutti i livelli e di tipo motivazionale.
Per l’imprescindibile centralità della persona e dei suoi bisogni individuali vengono pensati e costruiti itinerari terapeutici personalizzati, con cui puntare al raggiungimento di obiettivi possibili, quindi non assoluti ma ottimali per ciascuno
L’approccio terapeutico messo in atto dall’equipe si fonda sulla capacità empatica e, nello stesso tempo, su un’efficace forza di contenimento, una presa in carico sincera, reale, partecipata, in modo determinato.
 

Progetto Donna

Il progetto, consiste nell’opportunità di un intervento più specifico ed efficace nell’ambito della realtà femminile, (anche madri con bambini) laddove esiste una sofferenza psicologica causa di devianza e uso di sostanze con una conseguente difficoltà di inserimento sociale.
Una struttura, almeno per una fase di Accoglienza facilita una convivenza di donne legate dalle stesse problematiche, libere da pregiudizi, e quindi la condivisione, il confronto e la disponibilità all’acquisizione di valori.
Nel progetto è previsto anche il passaggio ad un percorso terapeutico promiscuo da valutare per ogni singola situazione.

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